Autora: Agnese Olivieri
(Texto original italiano traducido al castellano por Eleonora Barone)
Llegados a una cierta edad, cuando las fuerzas empiezan a disminuir y el concepto que se tiene de uno mismo también, llega la gran tentación de “ponerse en reposo” e ignorar completamente el prójimo.
El prójimo, incluso aquel más cercano, parece no entendernos más y nos resulta muy difícil aguantarle. Entonces hay que tener la voluntad, la fuerza y también la suerte de encontrar nuevas metas, nuevas razones de vida o un interés alternativo.
Esta historia es la que ha vivido un amigo escritor, que precisamente estaba pensando en alguna manera elegante para “salir de la escena”.
Viudo. Una hija casada con un hombre con el que no tenía nada en común. Un nieto ya mayor e independiente.
A un cierto punto, después de un accidente de coche donde su hija y su yerno pierden la vida contemporáneamente, a él le queda la ingrata tarea de informar al chico.
La relación con su nieto es muy difícil porque habían perdido totalmente la costumbre así que mi amigo piensa en confiarlo a un tío rico y más joven, que le podía garantizar un futuro tranquilo que él, dada su edad, no habría sido capaz de asegurarle.
Así comienza “el viaje” que, bajo petición del chico, se realiza en un hermoso coche deportivo que el abuelo utilizaba cuando era más joven.
El viaje cambia su vida, comienza a hablar con Diego y así afloran a la mente de ambos recuerdos muy dulces.
Se da cuenta de que “Sólo, uno se muere“, pero que ahora ya no está sólo, porque puede ofrecer mucho al nieto y que su nieto también le puede dar mucho a él. Compartir un dolor también puede dar la fuerza, la unión y la complicidad para seguir adelante.
Entiende que el carisma, y eso que tenía mucho, no se pierde con la edad, sino que incluso puede aumentar.
Entonces ya no quiere llevar Diego a la casa del tío. Lo que consideraba ya muerto, es decir sí mismo, en realidad era más bien algo vivo e importante para el desarrollo de otro ser, su nieto.
En el deseo de “desaparecer de la escena” de la vida había perdido de vista la importancia de entregarse, de escuchar y de “volver al campo de batalla”.
Las lecciones de vida pueden llegar también a los 80 años. Porque cada vida, también aquella que nos parece la más afortunada tiene su revés de la medalla y su pena. Lo importante es cómo cada uno vive su propia experiencia ya que muchas veces estamos cansados de los demás precisamente porque no nos aguantamos más a nosotros mismos.
La moraleja del “viaje” es exactamente esta: el esfuerzo que cada uno tiene que hacer para reencontrarse, abrirse y comunicar sus propias experiencias, sus propias capacidades, encontrando, en el intercambio de las ideas y de su propio “yo”, un nuevo tipo de vida, que aunque diferente no tiene porque ser peor.
Texto original en italiano:
Una grande tentazione quando si arriva ad una certa età e le forze cominciano a diminuire e il concetto che si ha di se stessi anche, è quella di “ mettersi a riposo” e di “ ignorare completamente il prossimo”.
Il prossimo, anche quello più vicino, sembra non capirci più e ci risulta molto difficile sopportarlo ed allora si deve avere la volonta o la forza o anche la fortuna di trovare un nuovo scopo di vita e un interesse alternativo.
Questo è successo ad un mio amico scrittore che stava pensando ad una maniera elegante di uscire di scena!
Vedovo con una figlia sposata ad un uomo con cui non aveva niente in comune ed un nipote oramai cresciuto ed autonomo.
Poi per un incidente stradale la figlia e il genero muoiono contemporaneamente e a lui resta il difficile compito di informare il ragazzo .
L’approccio con il nipote è molto difficile perché avevano perso ogni confidenza e pensa così di afidarlo ad uno zio ricco e piu giovane che avrebbe potuto garantirgli un futuro tranquillo che lui, data l’eta, non gli avrebbe potuto dare.
Comincia così “il viaggio” che su richiesta del ragazzo avviene in una stupenda macchina sportiva che il nonno usava nei tempi passati.
Il viaggio cambia la sua vita, comincia a parlare con Diego e si rende conto che ci sono dei ricordi dolcissimi che riaffiorano alla mente di tutti e due.
Si rende conto che “Da soli si muore” ma lui oramai non è piu solo perche può dare molto al ragazzo e il nipote può dare molto a lui. Anche la condivisione di un dolore può dare la forza l’unione e la complicità per andare avanti. Capisce che il suo carisma e ne aveva tanto non si perde con l’eta ma anzi può aumentare.
Quindi non porta più il nipote dallo zio perché quello che lui aveva considerato già morto, cioè se stesso, era invece qualcosa di vivo e importante per la crescita e lo sviluppo di un altro essere, il nipote.
Nel desiderio di annullarsi aveva perso di vista l’ìmportanza del donarsi e dell’ascoltare e quindi di rimettersi in gioco.
Anche a 80 anni si possono prendere lezioni di vita. Perché ogni vita anche quella che ci sembra la più fortunata ha il suo rovescio della medaglia, la sua pena e l’importante è come ognuno la vive questa pena perche molte volte non si sopporta più nessuno perché non si sopporta più se stessi.
La morale del “viaggio” è proprio questa: sta nello sforzo che ognuno deve fare per ritrovarsi per aprirsi e comunicare le proprie esperienze , le proprie capacità trovando nello scambio delle idee e del proprio “io” un nuovo tipo di vita che sicuramente sarà forse diversa dalla precedente ma non è detto che sia peggiore!!!